Marche 2016

GIORNO 64

Il sacco a pelo è umido come la giacca che ho messo sopra lo zaino per coprirlo assieme ai vestiti.

Nella vallata c’è umido e c’è qualche rovo, ma in breve sono al sole, in alcuni tratti perdo il Sentiero Italia Marche ma arrivo a Fonte Avellana dove inaspettatamente non c’è una fontana. Chiedo informazioni, ma nessuno mi dà indicazioni giuste.

Trovo lo stesso il proseguo e poi dalla “Forchetta”, una sella poco sopra Fonte, parte un sentiero molto ripido che mi fa salire di circa 800m in 2,5km e il caldo mi fa sudare ma sono senza acqua e ho sete. Incontro un escursionista che mi regala la sua cartina e così posso proseguire sul reale Sentiero Italia Marche. Non ci sono molte indicazioni, ma con la mappa riesco a continuare senza problemi.

Verso mezzogiorno arrivo in un bivacco chiamato Rifugio dei Porci, c’è una fontana, camino e stufa, e 4 letti. Trovo un barattolo di ceci e di fagioli. Ne approfitto perché non ho condimento. Faccio una bella pausa e metto il sacco a pelo ad asciugare. Dentro è fresco, inizialmente sembrava troppo ma mi sono abituato velocemente e la voglia di una pennichella è tanta.

Ora sono senza cibo, solo poca pasta. È domenica pomeriggio e domani è  ferragosto. Le possibilità di trovare qualcosa aperto sono poche ma devo passare per Cagli e spero di trovare qualcosa. Riprendo e il sole è caldo, ma il Sentiero Italia Marche è in falsopiano e poi discesa fino a Chiaserna, un pezzo di asfalto e poi un deviazione su una strada di campagna, senza mappa non lo avrei mai visto.

Per un pezzo è pulito, poi ci sono troppe tracce e i segni non ci sono, finisco in un una proprietà privata per evitare una selva di rovi. Manco un tratto, non lo vedo proprio. A Cantiano, dovrei prendere una strada alta, ma non trovo nè cartelli, nè bolli perciò decido di non continuare a perdere tempo e proseguire su asfalto. Attraverso il fiume Burano dove c’è l’indicazione per il Sentiero Italia Marche e subito piante alte. Vedo che entrando di poco in una proprietà privata riesco a proseguire. 100m e di nuovo una piccola giungla. Torno indietro senza pensarci troppo e prendo la strada asfaltata.

A Cagli chiedo di un alimentari, mi dicono che c’è un piccolo supermercato oppure devo provare con un altro più lontano ma quando arrivo per fortuna è aperto: faccio una spesa abbondante perché domani sicuramente non troverò nulla di aperto. Nella mappa ho visto che c’è un bivacco a circa 3 ore da Cagli lungo il Sentiero Italia Marche. Ma sono le 19 quando esco dal supermercato. La preoccupazione di non trovare un alimentari che mi frenava un po, ora se ne è andata, e riesco ad avere un buon ritmo. Ho la borraccia piena perché non troverò acqua su. Lo zaino mi tiene ben incollato a terra ma le gambe vanno bene e mi riesco anche a divertire, ma non vorrei arrivare troppo tardi e  spero di trovare una candela nel bivacco perché la frontale non funziona.

La pendenza poco prima della fine del bosco aumenta ancora e il Sentiero Italia Marche prosegue a zig zag. Nel bosco è buio, il sole è tramontato da poco e la vista spazia verso il Monte Nerone, il sole è giusto dietro e crea una fascia di ombra proprio grazie al monte.

Ci sono una trentina di campeggiatori e camperisti che si stanno godendo il tramonto: qualcuno ha acceso un fuoco, ma io devo salire ancora. Arrivo in cima e non trovo segni del Sentiero Italia Marche. Probabilmente con il buio ho mancato qualche deviazione, la discesa è molto ripida, ma zigzagando me la cavo senza problemi. Controllo la mappa e cerco di proseguire, ora i segni sono sui pali della corrente e da lontano vedo una casetta,poi due. La prima che incontro è probabilmente una centralina elettrica, l’altra è il mio bivacco.

Cosa positiva è  che non c’è nessuno, così posso dormire da subito, cosa negativa è  che non c’è la candela e per terra è sporco di letame ma comunque una parte sufficiente a me è decentemente pulita. Utilizzo il telefono per farmi luce mentre preparo. Fuori c’è la luna che farebbe abbastanza luce, ma fa piuttosto freddo.

La notte è limpida e riesco a vedere noto lontano. Torno dentro a finire di mangiare e mi metto a dormire.

GIORNO 65

Mi sveglio riposato, sono le 7.15.

Di solito sono già in marcia, ma ieri ho sforzato un pò di più e avevo un dolore alla pianta dei piedi, non so a cosa sia dovuto di preciso, ma secondo me c’entra il fatto di aver avuto negli ultimi giorni i piedi umidi per molte ore. Anche il semplice stare seduto a terra e tenere i piedi fermi mi crea una sensazione spiacevole. Perciò decido che oggi la prendo con calma per evitare di peggiorare. Alle nove, dopo aver fatto una colazione molto abbondante, riprendo il cammino.

Il dolore ai piedi non è passato e in più il Sentiero Italia Marche dopo un km diventa sporco; rami lunghi e grossi rallentano molto il passo ma trovo un pezzetto di asfalto e di nuovo un sentiero chiuso, ma qui tra rovi e ortiche, non è difficile individuarlo ma devo rallentare per le piante. Piano piano migliora, le ortiche e rovi diventano ginestra che non mi rallenta e  la sposto con i bastoncini o con le mani. L’acqua è finita, ma tra poco sono a Moria, chiedo ad una signora di una fontana e mi dice che c’è ma non è potabile.

Poco male tra 4km arrivo a Pianello; secondo la mappa il Sentiero Italia Marche continua nel bosco, non trovo segni, ma c’è una stradina che sembra privata che diventa presto sentiero, 100m e mi blocco, non vedo dove continua così prendo la strada principale, dopo due tornanti c’è un altra deviazione dalla strada principale, questa volta è indicato, c’è una fontana, forse è quella non potabile, ma c’è una bottiglia incastrata nel getto d’acqua, che mi fa capire che è potabile. Bevo e cerco di capire dove prosegue il Sentiero Italia Marche. C’è proprio la “bandiera” del sentiero con scritto SI ed il numero del sentiero,ma è una strada chiusa. Prendo ancora una volta l’asfalto.

Prima di Pianello ancora una deviazione, ma questa volta è molto meglio: segnato e pulito. Vedo il paese dall’alto perché il Sentiero Italia Marche non ci passa attraverso, un pò a malincuore proseguo. A malincuore perché da qui vedo tetti con tegole rosse e muri di pietra giallo rosa. Deve essere molto bello. Le indicazioni qui non mancano e mi fanno proseguire fino a Cerreto, essendo mezzogiorno decido di fermarmi qui.

Mentre salgo trovo dei ragazzi che stanno festeggiando,  c’è una fontana potabile e approfitto per due chiacchiere.

Il padrone di casa mi offre i fornelli e degli spaghetti che tanto desidero.

Alcuni mi fanno domande sul viaggio e ascoltano attentamente le mie risposte, poi quando è pronto siamo tutti intenti a mangiare: loro hanno lasagne, formaggi e dolci, io spaghetti aglio olio peperoncino, delle verdure pastellate e spinaci. Mi trattano come un signore. Dovrei ripartire, il sole è caldo e la voglia poca. La salita è tanta e mi trovo bene.

Nel pomeriggio giochiamo anche a lupi e contadini, non ci avevo mai giocato. Sono così gentili che mi fanno pure fare una doccia. Come si sta meglio. Quando rimetto i vestiti mi accorgo di quanto anche loro necessitino di una gran lavata.

Si ride, si scherza, loro si prendono in giro… Una presa in giro mi è piaciuta particolarmente, nel pomeriggio dicevano ad uno dei ragazzi “Vai a controllare perché le montagne là sono più chiare”,  poi nel tardo pomeriggio, quando la luna era già abbastanza alta se ne sono usciti con “Vai a controllare perché manca un pezzo di luna!”  causando risate generali.

La sera se ne vanno tutti dividendosi il cibo rimasto, anche io ne ricevo una parte.  È tutto buono, ma lo zaino non è grande e comunque rischia di andare a male con il caldo del pomeriggio.

Mi fermo in un piccolo porticato sotto la casa per passare la notte,vicino un camino che hanno utilizzato per cucinare. È stato un bel pomeriggio, diverso. Spero i piedi stiano meglio domani visto il riposo di oggi.

GIORNO 66

Ho passato bene la notte, faceva caldo ed ho riposato.

I piedi non hanno recuperato al 100% ma stanno bene. Faccio colazione con i biscotti e un pò di pane altrimenti li zaino non si chiude.

Il Sentiero Italia Marche è segnato anche in paese, però come finisce mi trovo in mezzo alle ortiche. Il passaggio è visibile, ma inevitabile essere punti dalle piante. Dopo una ventina di metri il Sentiero Italia Marche migliora e riesco a seguire i segni, ma ad un certo punto mi accorgo che non ci sono più segni. Ho sbagliato strada: 300m indietro sarei dovuto andare a sinistra, invece sono rimasto sullo stesso tracciato perché ho visto dei nastri che segnavano la via. Il sentiero è segnato ma in alcuni punti i segni non sono messi in maniera da essere ben visti e quindi impiego un pò di tempo girovagando nel bosco. Diverse volte devo tornare indietro perché continuando non vedo segni.

A volte è colpa mia perché abituato a continuare su sentieri brutti, vado dritto su tracce che non sono le più pulite. Inoltre mi accorgo che l’applicazione che uso per tracciare il sentiero e sapere la mia posizione si è bloccata e ho perso almeno 1km di registrazione. Riavvio e per fortuna tutto riprende a funzionare.

Arrivato a Pieia trovo una grande fontana dove bevo e riempio la borraccia.

Riparto e il Sentiero Italia Marche è ben segnato, lo seguo anche fuori dai miei riferimenti, anche se sulla mappa non c’è nessuna traccia, ma quando sono a circa 3km dal monte Nerone comincio ad avere problemi nel trovare i segni, perdo molto tempo provando a continuare sulla strada o su quello che potrebbe essere il sentiero, lo ritrovo e subito perdo le tracce.

È segnato male, non in modo chiaro e la vegetazione nasconde i segnavia. Arrivo nei pressi della cima ma ci sono delle enormi antenne che rovinano il paesaggio e non ti permettono di raggiungere il punto più alto dell’altura.

È ormai mezzogiorno, mi fermo per magiare e vedere cos’ho all’ alluce del piede perché mi duole. Ho una leggera infezione. Esce del pus, pulisco e dopo aver mangiato riparto. Ma essendomi raffreddato impiego un pò di tempo prima di camminare correttamente.

Poco dopo arrivo ad un rifugio, non ci sono indicazioni del Sentiero Italia Marche da lì in poi.

Nel rifugio c’è una mappa, sulla quale però non esiste il sentiero Italia. Per fortuna in rifugio ci sono due ragazze che mi chiedono se ho bisogno di aiuto e mi fanno fotografare la mappa che portano con loro così posso proseguire.

Da subito qualche difficoltà anche con la mappa ma poi il Sentiero Italia Marche non è difficile, un tratturo poi sentiero ma ben visibile, non controllo nemmeno i segnavia. Poi mi accorgo che di nuovo il telefono non sta registrando la traccia, ma riprende subito.

Arrivo a Pian di Trebbio, non mi fermo nemmeno e continuo sul sentiero che poco dopo mi porta in un campo dove subito perdo la traccia,  seguo la mappa, ma probabilmente hanno modificato leggermente il Sentiero Italia Marche perché dopo essere entrato nel bosco ritrovo i segnavia. Ogni tanto ci sono rovi e perdo presto la pazienza, poi perdo i segnavia. Sono davvero molto scocciato. Vado avanti e indietro cercando di trovare questi segni, poi getto la pugna e cerco di seguire più o meno la mappa. Dopo 300m mi ricollego al sentiero. Sono abbastanza irritato e fatico a calmarmi. Da qui in poi il sentiero è abbastanza semplice, ma ad ogni rovo che si accanisce sulle gambe, in particolare le caviglie, mi agito.

Arrivo ad Acquapartita dove mi torno a collegare al Sentiero Europa 1 e dove comincia il sentiero 00. Inizialmente è segnato come E1, poi SI,  poi 00. C’è un po di confusione. Alcuno segni sono poco visibili e devo passare per un giardino di una proprietà privata per essere fedele al sentiero. Nessuno mi disturba e in poco tempo sono di nuovo in un tratto poco visibile e con rovi. Oggi è una giornata difficile. Mi faccio influenzare facilmente da queste difficoltà. Fatico molto a trovare la calma e più vado avanti e più la situazione si aggrava. I pensieri vanno al fatto di mollare perché non vedo un senso nel proseguire continuando a farmi del male e a rovinarmi continuamente le gambe.

Anche se ho questi pensieri continuo, non è facile ritrovare i motivi per cui sono partito tra le tante cose che affollano la mia mente.

Ma come un robot so che devo continuare, lo so che le mie intenzioni sono nobili, solo fanno fatica ad affiorare. Finito questo tratto comincia un lungo pezzo di strada bianca secondaria e proseguo velocemente, ma in un punto c’è una piccola deviazione nel bosco, comincia bene poi anche le pochissime piante di rovi che trovo mi fanno imbestialire ed allo stesso tempo mi scoraggiano. Poi ad un bivio non trovo più segni, niente provo di qua e provo di la. Nulla. Getto la spugna. Sono vicinissimo alla strada e così proseguo sulla stradina bianca.

Mi scoccia questo taglio perché ho perso la possibilità di una fonte di acqua. E quindi devo proseguire fino a Bocca Seriola, che è un posto tappa dove confido di trovare acqua. C’è un alimentari in teoria, ma non c’è la farò in tempo, l’infezione ora mi fa zoppicare un pò e quindi la mia velocità cala. Per fortuna il sentiero è una strada e non ho grosse difficoltà.

A Bocca Seriola c’è un rifugio, vedo luci accese, mi avvicino e chiedo di una fontana. È un ragazzo di azione cattolica arrivato oggi e ancora non conosce il posto. Mi daranno acqua dal rifugio. Mi metto sulle scale a mangiare, loro hanno finito e stanno preparando la “serata”. Controllo il piede e non sta meglio purtroppo. Mentre mangio ascolto quello che dicono e qualche frase mi ricorda i motivi per cui sono partito. Mi conforta e mi risolleva il morale.

Mi offriranno un tetto all’interno di una cappella, è ancora caldo dentro e sono riparato dai rumori che fanno mentre giocano e così dormo sereno.

GIORNO 67

L’aria è frizzante e fresca; parto sereno anche grazie ai rispolverati motivi del viaggio.

Ma per un km circa zoppico un pò per via del piede. Una volta scaldato riprendo il passo.

È una strada facile ben segnata a parte qualche piccolo accorgimento. Però ogni volta che mi fermo, mi raffreddo, e il piede mi costringe a zoppicare. Mi hanno detto che il sentiero è facile e ben segnato perciò programmo di fermarmi a circa 50km dalla partenza.

Mi comoda fermarmi perché devo comperare delle cose per quando arriverò sulle Alpi ed ho bisogno di internet e di corrente. Comincio a cercare un posto, poi la strada diventa sentiero con foglie e terra che ogni tanto entrano nelle scarpe e che non aiutano la mia infezione.

Arrivo zoppicante a Bocca Trabaria, a circa 20 km dalla partenza. Per fortuna il telefono prende, così posso cercare un posto più vicino. Mangio quel poco che ho con me e mi muovo perché non ho acqua, l’ho finita quasi subito dopo essere partito dal rifugio questa mattina.

Scendo verso Mercatello sul Metauro, il paesino più grande nei dintorni dove ho fatto una richiesta di prenotazione. La strada è lunga e non essendo sentiero cerco l’autostop. Passano diverse macchine ma nessuna si ferma. Decido di non continuare a camminare per non peggiorare la situazione al piede. Mi siedo e aspetto, comunque non farei in tempo per la chiusura della farmacia per un pò di disinfettante. Finalmente dopo un pò una macchina si ferma. Mi offrono un passaggio e arrivo a Mercatello sul Metauro. Dopo 3 ore non mi hanno ancora risposto alla richiesta di alloggio. Continuo la ricerca e trovo un B&B in paese. Prendo subito una stanza e mi ci dirigo. Mi offrono il disinfettante e probabilmente il problema è causato dalle numerose botte prese su sassi e rami che ho trovato sul Sentiero Italia Marche.

Ho finito così il Sentiero Italia Marche perché da Bocca Trabaria comincia la GEA, grande escursione appenninica. Ovvero il sentiero che corre a cavallo tra Toscana ed Emilia Romagna.

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