Umbria 2016

GIORNO 61

Non ha piovuto e non fa così freddo, esco da sotto la tettoia e la temperatura cambia molto, è più bassa, anche oggi dalla bocca esce fumo.

Mi dirigo verso la casa dove ho lasciato il telefono, e vedo solo un turista nella piazza, cosa in forte contrasto rispetto al trambusto di ieri. Ci siamo dati appuntamento alle 7, e anche se l’ unico orologio che ho è il cellulare, sono puntualissimo. Ad aprirmi c’è la compagna, mi da 3 pesche e comincio il mio viaggio. Parte del Sentiero Italia Umbria di oggi è nella mappa vista ieri, così non posso sbagliare anche  perché non c’è nessun segno nemmeno all’inizio della strada.

La temperatura è parecchio bassa e c’è un leggero venticello fastidioso, ma dopo un pò di strada riesco a scaldarmi, poi comincia la salita e riesco anche a spogliarmi. Come mi spoglio si alza il vento e mi trovo in una morbida cresta, ma voglio resistere, in fondo devo cominciare ad abituare il fisico al freddo che incontrerò nelle Alpi. Dopo mezz’ora però sembra che le nuvole vogliano far piovere allora mi vesto. Non ci sono ancora segni. Ho preso una variante del Sentiero Italia Umbria che segue il sentiero Europa 1. Mi permette di accorciare di qualche km: invece di passare per Norcia va direttamente a Visso.

Pioviggina, incontro degli scout e dopo una serie di colline morbide entro nella vallata che mi porta a Visso. Non mi aspettavo un paese così grande, e invece c’è anche un negozio di articoli per escursioni dove compro gli occhiali da sole e controllo una cartina del luogo. Un signore mi dice che il tratto che devo seguire lo ha percorso anche lui l’anno scorso e mi dice che il bosco si è ripreso il sentiero e che ci sono rovi. Dopo pranzo comunque voglio evitare l’asfalto e provare con il sentiero.

Inizialmente è una strada bianca poi un sentiero, ma comunque percorribile e poi ad un tornante diventa difficile da seguire: si perde tra i vari segni per terra e la vegetazione. Fortunatamente non ci sono rovi, ma comunque rami secchi che mi procurano dei tagli. Per fare questo tratto impiego molto tempo e una vota uscito capisco che probabilmente abbiamo interpretato male la mappa o la mappa era poco precisa. Se restavo più alto, sicuramente avrei trovato la strada più percorribile.

Allora salgo dritto per dritto evitando bosco ed arbusti e recupero la quota, e infatti trovo un sentiero pulito. Si sta alzando il vento, guardo in alto e dalle cime fanno capolino delle nuvole che non promettono nulla di buono. Seguo il Sentiero Italia Umbria appena trovato e mi porta fino a una casa di pastori, trovo una porta aperta che mi permette di accedere ad una piccola stanza, dove approfitto per sistemarmi e vestirmi. Ci sono le mucche fuori che guardano curiose. Quando riparto alcune sembra vogliano seguirmi ma mollano subito.

Il vento è fresco ma ancora non piove, spero di non aver lasciato quel luogo asciutto e riparato per  la pioggia.

Ora seguo delle tracce di strada su erba alta, è un continuo saliscendi e sto cercando di fare presto per arrivare a Colattoni quando l’alimentari è ancora aperto. Devo fare 5 km e ho poco più di un’ora. Posso farcela!!!!!

Scendo cercando di essere il più veloce possibile e arrivo alle 19.55, chiedo ad una signora e mi dice che non c’è nè alimentari nè ristorante o simili. Perfetto!!!

Mi invita a mangiare da lei, sono in vacanza e a tavola siamo in 7 più due bimbi,  mi chiedono informazioni di che percorso farò domani, e mi dicono che la allungherò parecchio passando per le cime. Mi preparano pasta con sugo di pomodoro e basilico fatto in casa, insalata e poi per finire frutta. Una cena da signori!

Gioco un pò con la bimba che ancora fatica a pronunciare bene le parole e poi mi dirigo verso il letto. Mi offrono di passare la notte nel garage perché fuori fa troppo freddo. Così mi sistemo volentieri nel garage e  prendo sonno subito. La notte mi sveglio e sento che fuori c’è vento.

GIORNO 62

Mi sveglio ma non so che ora è, non ci sono finestre ed è completamente buio, poi sento dei rumori e la signora apre la porta per vedere se sono ancora lì. Sono le 7 e mi chiede se voglio un caffè, accetto. Intanto preparo lo zaino e poco dopo sono in cucina. Ho dormito bene!

Mi hanno lasciato delle pesche e alle 7.30 sono fuori. Fresco, ma mi sono coperto bene perché sapevo dello sbalzo di temperatura. Trovo dei segni dove ieri sera non li ho visti, e li perdo subito. Man mano che salgo sono sempre più esposto al vento. Trovo segni del sentiero Europa, sono sulla strada giusta.

Il sentiero percorre una cresta molto morbida e il vento mi colpisce, alcune raffiche mi destabilizzano, mi sento felice. Mi piace il vento che mi rinfresca. Non ho freddo, probabilmente per le sensazioni piacevoli che provo. Scendendo dalla cresta non trovo più nessuno tipo di segno e penso di aver sbagliato da qualche parte, ma non c’era nulla a farmi pensare di cambiare direzione.

Quando trovo l’asfalto trovo dei segni bianco-azzurri, ma non sono quelli che devo seguire io. Arrivato a Dignano trovo di nuovo i segni. La temperatura oggi è molto instabile, con il giubbotto ho caldo, senza ho freddo. Colpa del vento, quando non c’è posso stare senza giubbotto, invece quando soffia mi raffredda.

Trovo dei segni CAI a mo di bandiera rosso bianco rosso come per il Sentiero Italia ma con scritto CFM che non so cosa voglia dire. Arrivato a Campofiorito faccio la spesa e scopro che si tratta del cammino francescano della Marca. Ma ora si aggiunge un alto segno con la scritta VL.

Vanno nella stessa direzione e li seguo perché sembrano portarmi nella giusta direzione; ad un bivio sbaglio seguendoli, quando ho percorso ormai 1 km abbondante decido di non seguirli più e di tornare indietro e prendere la strada che mi ero tracciato a casa.

Inizialmente nessun segno e poi trovo dei paletti, ma sembrano messi in un campo dove non c’è nessuna strada o sentiero perciò li ignoro, poco più avanti ne trovo un altro e capisco che è un segno messo apposta, anche perché accompagnati da altri segni sugli alberi. Mi portano ad Aniffo, in paese trovo i segnavia, ma appena finisce il paese anche i segnavia finisco.

È mezzogiorno e vorrei fermarmi, ma non trovo un posto che mi piace perciò continuo su strada asfaltata fino a Collecroce dove trovo una serie di vasche che una volta usavano per pulire i panni, c’è acqua, ombra e così mi fermo a mangiare. Lavo i calzini e mi lavo a pezzi anche io. Mi metto al sole e ora il vento è calato e il sole caldo mi asciuga subito. Anche oggi forse ho mangiato troppo così riparto con calma. Seguo un sentiero che mi porta a Bagnara, tappa intermedia, ma mi porta troppo in alto e capisco che non è il Sentiero Italia Umbria, perciò prendo una strada che va in discesa e mi riporta sulla strada secondaria che avrei dovuto seguire, ma non c’è nessun segno.

A Bagnara trovo subito il Sentiero Italia Umbria, ma spariscono subito anche i segni, allora ad un bivio decido per la strada più corta. Mentre salgo vedo due escursionisti scendere così chiedo loro se sanno se è il Sentiero Italia quello in cui siamo, mi dicono che anche loro stanno percorrendo il sentiero Italia, ogni anno ne fanno un pezzo. Mi fermo e ci scambiamo pareri e informazioni, mi lasciano una mappa che a loro non serve più, ci scambiamo indirizzi così io posso spedirgli le mie tracce visto che vogliono arrivare al Gran Sasso. Loro hanno la tenda. Ma mi conforta sentire che anche loro hanno trovato tracciato male e rovi, lei è segnata sulle braccia dai tagli delle spine. Siamo all’ombra e ogni tanto c’è un pò di vento, ho i brividi e anche loro si stanno raffreddando così decidiamo di ripartire, loro verso sud, io verso nord.

Parto subito veloce per riscaldarmi e ci metto un pò anche a causa del vento.

Ho fatto una foto alla mappa che stanno usando per questa zona e così mi è più facile seguire i sentieri, anche se rispetto la strada sono un pò più chiusi. I segnavia come mi dicevano i ragazzi sono vecchi e non molto presenti ma riesco a tenere un buon ritmo, un tratto di Sentiero Italia Umbria lo perdo nel bosco, ma con il GPS riesco comunque ad uscirne. Trovo un grande accampamento di scout dove c’è acqua e ne prendo mezzo litro per la sera. Con i tempi dovrei riuscire a fare altri 12 km circa, sempre se non ci sono intoppi ma gran parte dovrebbe essere sentiero su prati.

Perciò mi impegno e cerco di andare il più veloce possibile: sono tirato, trovo anche una capanna di cacciatori che sarebbe un buon riparo per la notte, i ragazzi mi avevano accennato ad un bivacco, ma è ancora presto, sono le 19.30 e dall’altra parte del passo, vedo delle case. Spero ci sia riparo. Mi mancano 6 km al punto che ho deciso di raggiungere, ma controllando la mappa, non ci sarebbe nessuno riparo. Scendo fino al passo e riprendo a salire. Nel giro di 400 m vedo 6 pernici.

Ne ho viste forse due dall’inizio del viaggio, poi mi giro a sud e lontano vedo i monti dietro i quali sono partito questa mattina. Mi sembra incredibile aver fatto tutta questa strada, ma è così!  Tutto attorno solo montagne, più o meno basse, ma solo montagne, non vedo il mare nè di qua, nè di la.

Arrivato alle case trovo chiusa una parte, l’altra è destinata alle pecore che sono già dentro. A 150m da li c’è un altro stabile con il portone aperto, un’ altra stalla piena di escrementi.

Non sono molto contento, ma almeno qui sono riparato dal vento che probabilmente soffierà tutta la notte.

Pulisco alla meglio un angolo e comincio a preparare, e mentre lo faccio vedo una macchina arrivare. Gli vado in contro per spiegare, e se è il proprietario della casa chiedo se gentilmente mi può lasciare entrare per ripararmi questa notte.

Infatti è così, all’inizio sembra titubante, ma poi si ferma anche per scoprire qualcosa di me. Così anche questa notte sono al coperto, mi lasciano pure mezzo litro di acqua. C’è un forte odore di pane, e quando sono uscito ho controllato le stanze, in una c’è un sacco di pane per terra. Non so cosa ci faccia li. Ci sarebbe anche un grande caminetto, ma non ho legna e nemmeno nulla per accendere un fuoco. L’ambiente non è pulito, ma comunque molto meglio della stalla. Con una scopa pulisco la zona dove intendo mettermi e preparo la cena prima di coricarmi.

GIORNO 63

Quando mi sveglio uo freddo, ma so che Nella stanza non è così.  Probabilmente il sacco a pelo è sporco e quindi non tiene più caldo come dovrebbe, in fondo non lo lavo da Reggio Calabria, e sono più di 30 giorni.

Sono le 6 e me la prendo comoda, poco dopo le 7 sono in cammino. Sbuca dal nulla un capriolo e mi attraversa la strada. Il sentiero è facile, è una lunga cresta morbida ed erbosa,  dove i solchi lasciati dalle macchine rendono facile seguire il percorso. Anche oggi c’è vento ma è più caldo,non molto ma si sta meglio.

Guardo indietro e vedo i monti da cui sono partito ieri, ma il fatto di dire ieri invece di questa mattina non fa lo stesso effetto, è quasi nullo.

Dopo 5km arrivo dove volevo fermarmi ieri, ed effettivamente non c’è molto riparo, forse tra gli alberi, ma sicuramente il vento avrebbe disturbato il mio sonno.

Confrontando la mappa cartacea con quello che effettivamente vedo sul terreno, c’è qualche piccola discordanza e comunque i segni si limitano a dei cartelli vecchi e rovinati.

A Valsorda trovo una fontana e mi fermo per bere un po. Passo davanti al rifugio, che dovrebbe essere il posto tappa e lo trovo chiuso, è un rifugio CAI e non ha nemmeno il bivacco. Un cartello dice di chiamare un numero in caso di necessità.  Chissà se fossi arrivato qui ieri sera tardi cosa avrebbero fatto. Il vento rompe le scatole oggi, non so come vestirmi per stare bene.

Seguo le rare tracce ma il sentiero è ben definito, poi in una radura non capisco dove proseguire e finisco per sbagliare ma è solo un sentiero parallelo più basso.

Ora la traccia fatta a casa va dritta a nord est, ma secondo la mappa devo fare un giro più lungo verso ovest, seguo e trovo dei segni, ma se non avessi avuto la mappa cartacea non sarei stato in grado di seguire la direzione giusta. Dopo qualche km trovo dei segni chiari e precisi, perché sono entrato nel parco del monte Cucco. Mi fermo al Valico di Fossato per pranzare, per fortuna qui il vento mi lascia in pace.

Ora prosegue ben segnato, anche se c’è qualche possibile correzione. Il vento è aumentato e quando mi trovo a salire un crinale è davvero fastidioso, ma almeno non è troppi freddo. Quando c’è l’ho alle spalle in discesa è ancora peggio, fatico a camminare in linea retta poi un altra salita e qui devo piegarsi di 5-10 gradi per continuare. Riesco a stare inclinato senza cadere. È davvero forte, probabilmente sui 60-80km/h.

Come arrivo a Val di Ranco perdo i riferimenti, allora seguo la mappa cartacea, ma con trovo segni sulla strada. Scendo nella Valle, e trovo un vecchio segno che attraverso il sentiero mi riporta al punto a monte. Perciò proseguo sulla strada sempre seguendo la mappa cartacea, ma nessuna indicazione del Sentiero Italia. Salgo sulle coste del monte Cucco, seguo la mappa ed i miei riferimenti ma non c’è nessuna indicazione del Sentiero Italia.

A Pian delle Macinare trovo molti turisti intenti a montate la tenda ed a godersi le vacanze, nei pressi del bar trovo un cartello che mi indica il sentiero, è scopro che per questo ultimo tratto ho proseguito sul versante sbagliato. Devono aver modificato recentemente il percorso. Continuo a trovare segni ma il cartello alla Piana mi fa scendere prima rispetto alla mappa ed al miei riferimenti. Da lì mappa, riferimenti e segnavia indicano tre direzioni diverse. Passo la deviazione, e continuo a seguire i segni, arrivo ad un bivio e non trovo indicazioni nei cartelli del Sentiero Italia. Guardando la mappa vedo un sentiero più indietro che non ho visto. Allungo così di 3km,torno indietro ed ho mancato il sentiero perché i cartelli su un palo sono stati tolti e rispetto alla strada è un po’ nascosto. Scende velocemente e mi mette alla prova. Ho già fatto 40km e le gambe sono stanche, ma anche se non è molto segnato, è facile seguire la traccia. A valle cartelli non mi indicano il mio sentiero, ma mi dirigo in direzione della mia tappa. Nel paese di Pescelupo non c’è l’alimentari ma mi dicono che a Isola Fossara, dove c’è la tappa è dove mi fermerò, c’è un piccolo alimentari.

Così dopo una breve pausa per far respirare i piedi ripredo. A Coldipeccio trovo di nuovo indicazioni del sentiero così proseguo ed arrivo ad Isola Fossara poco prima delle 20. L’alimentari è chiuso ma il proprietario abita sopra e mi ha visto dalla finestra. Scende prendo pasta e legumi. I prezzi sono doppi rispetto agli altri alimenti trovati fino ad ora. Mi fermo in piazza per mangiare e, anche se è buio proseguo per il sentiero fino a trovare un piccolo posto su cemento dove preparo il campo e dormo. Non mi è andata male penso, non c’è più vento e non è nemmeno troppo freddo.

error: